Il Santuario della Madonna di Pompei
La vicenda del santuario è collegata alla storia del beato Bartolo Longo, suo fondatore, e ritrovatore dell’immagine della Madonna, che è diventata il simbolo del culto e che è dotata di fama miracolosa. Il santuario è stato costruito grazie alle offerte fatte da devoti di ogni parte del mondo. La costruzione iniziò l’8 maggio 1876.
La chiesa ebbe diverse fasi costruttive, perché la fama si diffuse e con essa la visita di migliaia di pellegrini. Così la prima navata fu ampliata per raggiungere oggi le tre navate.
Il pellegrinaggio ha coinvolto anche tre pontefici: papa Giovanni Paolo II il 21 ottobre 1979 e il 7 ottobre 2003, papa Ratzienger il 19 ottobre 2008 e il papa attuale, Francesco il 21 marzo 2015.
Il Santuario di Pompei attira ogni anno oltre quattro milioni di fedeli che lo rendono una delle più importanti mete del turismo religioso. In particolare, l’8 maggio e la prima domenica di ottobre, tantissimi pellegrini raggiungono la città di Pompei, per assistere alla cosiddetta Supplica alla Madonna di Pompei, un testo scritto dallo stesso Beato Bartolo Longo.
La fama dei miracoli compiuti dalla Madonna di Pompei è vastissima e all’interno della chiesa è possibile vedere alcuni degli ex voto donati dai fedeli che hanno avuto la grazia della Madonna, un piccolo museo della devozione popolare interessante per tutti.
L’immagine della Madonna del Rosario
Bartolo Longo decise di comprare un dipinto della Madonna del Rosario e di portarlo a Pompei con sé. Aveva già individuato il dipinto che faceva la caso suo, ma fu dissuaso dal suo confessore, incontrato per caso che gli indicò dove procurare il dipinto, presso un convento a cui lui aveva affidato a suo tempo questa riproduzione. Ma quando Bartolo Longo vide tale dipinto rimase sgomento: era un quadro fortemente deteriorato e privo di fascino. Ma seguendo il consiglio volle prenderlo e portarlo con sé a Pompei, dove, ai suoi collaboratori, fece lo stesso effetto negativo, anche perché, narra la leggenda, il quadro arrivò su un carro di letame. Ma subito un giovane affetto da epilessia fu guarito miracolosamente e questo accese la curiosità dei fedeli.
Il dipinto fu quindi restaurato e, così, poté, prima essere esposto in un altare provvisorio, e poi andò a trovare la sua destinazione nel Santuario costruito a tale scopo. In breve la sua fama crebbe e l’immagine fu adornata di splendide pietre preziose offerte da beneficiati.
Un ultimo restauro fu compiuto negli anni ’60 del secolo scorso, con criteri scientifici, e sotto la tela furono scoperti i colori originali di una dipinto del XVII secolo. Le pietre preziose vennero eliminate per evitare fori o danni al dipinto originale.
Il campanile
A completare la costruzione nel 1925 fu realizzato un alto campanile, che si vede da lontano e identifica subito – anche per chi percorre l’autostrada – il luogo di culto. Il campanile, realizzato in granito con bei marmi bianchi, fu progettato da Aristide e Pio Leonori, e da una porta di bronzo, dà accesso alla salita dei cinque piani. Al terzo di tali piani si notano quattro angeli bronzei con grandi trombe, e al piano successivo c’è la statua del Cuore di Gesù. Alla cima del monumento svetta una cupola anch’essa di bronzo con una croce gemmata. Ogni ora è segnata dal suono di otto campane.
Dalla cima del campanile si ammira un panorama completo del Vesuvio, dell’Agro, degli scavi.